E’ stato siglato l’accordo multilaterale per attivare lo scambio automatico di informazioni finanziarie a partire dal 2017. Per contrastare il fenomeno dell’evasione fiscale internazionale, ben 51 Paesi hanno sottoscritto a Berlino l’accordo per l’implementazione del nuovo standard unico globale elaborato dall’Ocse (Common Reporting Standard), mentre altri 7 Paesi non hanno ancora firmato ma si sono impegnati a avviare lo scambio di informazioni a partire dalla stessa data. Per questi 58 paesi l’accordo diventerà effettivo nel 2017. A partire dal 2018 si aggiungeranno altri 34 Paesi, portando il numero delle giurisdizioni che hanno deciso di adottare lo standard unico a 92.

Lo scambio automatico di informazioni, che nasce dal lavoro effettuato a livello internazionale sulla base della convenzione multilaterale Ocse sulla mutua assistenza amministrativa in materia fiscale,  sarà effettivo dal 2017. In particolare, l’impegno dei primi Paesi a firmare l’accordo è di lavorare per far partire i primi scambi di informazioni entro il mese di settembre 2017.

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L’accordo  rappresenta il traguardo di un intenso e prolungato sforzo internazionale orientato a conseguire il risultato della cancellazione del segreto bancario. Il Forum di Berlino è stato inoltre l’occasione per proseguire la discussione sul piano d’azione Beps (Base Erosion and Profit Shifting), sulle tecniche utilizzate dalle multinazionali per spostare artificiosamente gli utili dove il prelievo fiscale è minore.

I governi partecipanti alla due giorni hanno inoltre deciso di alzare il livello dello standard dello scambio di informazioni su richiesta. Infine, il Forum Globale ha invitato i paesi in via di sviluppo ad aderire al percorso verso lo scambio automatico di informazioni, e ha annunciato l’avvio di una serie di progetti pilota per offrire assistenza tecnica a questi Stati per facilitarne l’adesione.

Il segretario dell’Ocse, Angel Gurrìa, ha dichiarato che gli effetti benefici attesi dalla lotta all’elusione e all’evasione fiscali internazionali non riguardano solo l’aspetto pur rilevante dell’aumento di gettito. Infatti, per il segretario dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, “la capacità dei ricchi evasori di sfuggire alle autorità, mentre i normali cittadini contribuiscono equamente con la loro quota, ha contribuito al livello bassissimo di fiducia nel governo e nelle istituzioni pubbliche diffuso oggi in tutto il mondo”. Inoltre, commentando i progressi compiuti per realizzare l’obiettivo del G20 di vincere la lotta contro l’evasione fiscale, dopo la cerimonia della firma il segretario generale Gurrìa ha sottolineato che “il fatto che così tante giurisdizioni hanno concordato oggi di scambiare automaticamente le informazioni finanziarie mostra il grande cambiamento che può verificarsi quando la comunità internazionale lavora insieme in modo mirato e ambizioso. Il mondo sta rapidamente diventando un luogo più piccolo per gli evasori fiscali”.

 

Articolo tratto dal “Fisco Oggi” del 30/102014 Articolo a cura di Vito Ross